Negli
anni ‘30 del secolo scorso emergono lo swing e il boogie. A Chicago e New York, in
un clima di grande rinnovamento musicale compare il jukebox e i musicisti
devono per forza di cose fornire blues ben confezionati, con testi vari che
intrattenessero il pubblico. Il rinnovamento permette l’ingresso in scena del
pianoforte, con un musicista su tutti, uno dei miei preferiti: Roosevelt Sykes.
Negli anni ’40 imperversava con i pezzi veloci e boogie, ma era con i lenti ed
i blues che Sykes impressionava e francamente impressiona ancora.
Come
cambia il blues con Sykes? Con la tecnica. Con la mano sinistra produce un
suono profondo da basso, con la destra si sbizzarrisce, come se suonasse da
trombettista e da chitarrista elettrico. Un vero genio. Accanto ai grandi nomi
più conosciuti del genere, annovero Sykes tra i grandi interpreti del Blues. Il
primo vero bluesman è lui.
Ottimo
ascolto, con Runnin’ The Boogie…
https://www.youtube.com/watch?v=p63A00-s1po
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