BENVENUTI NEL BLOG DELLE RIFLESSIONI

Politica. Meridionalismo. Blues.

Pagine

venerdì 17 ottobre 2014

Lettera ad un candidato mai votato.

Ciao, Amico mio carissimo. La notizia della Tua candidatura mi è giunta improvvisa e inattesa. Sono venuto a sapere della Tua partecipazione alla competizione elettorale da notizie ufficiali. D’altra parte hai sempre scansato voci di corridoio e le notizie un tanto al chilo. Ma sono felicemente sorpreso, per tutta una serie di fattori. La Tua scelta mi aiuta ad avere ottimismo. Non sei stato sempre presente, non hai tergiversato inutilmente su argomenti superficiali, non ti sei intrattenuto con persone che non potevano aggiungere nulla alla Tua esperienza. Non so bene che lavoro Tu faccia, ma so che lavori per procurarti un reddito, ciò mi basta. Hai una preparazione reale, non lievitata da fronzoli a fiocchetti liturgici. Sai cosa serve al posto dove vivi e non chiedi se non sei certo che ti serva effettivamente, ciò che chiedi. Il voto, non lo hai mai chiesto. Non fai parte della schiera di coloro che pensano che il voto vada chiesto porta a porta, cantuccio per cantuccio; quelli in penombra li eviti senza indugio. Sei sorridente ma con parsimonia. Sei tesserato, ma non lo fai pesare. Non ricevi in confessionali, facendo rispettare le code in giorni stabiliti. Non vuoi la claque, nel caso la fai tu ma senza spellarti le mani. E poi ci credi, in ciò che sei e fai. Non sei corruttibile, neanche nei principi e rappresenti chi ti sceglie, senza dimenticare chi non lo fa. E tra questi, se mai ci fossi io, sai che ti devo il rispetto disinteressato di un padre; o di un figlio; o di un cittadino; o di un italiano.