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venerdì 19 marzo 2021

Le migrazioni sono diverse.

Le migrazioni italiane sono diverse. Diverse nei tipi e nelle forme. Vivendo direttamente, da vicino, quella economica interna che dal Sud vede decine di migliaia di giovani persone andare a prendere al centro nord quello che qui dovrebbero avere di diritto e per diritto di cittadinanza, a me meridionale non sfuggono e certamente non sfuggono a tanti altri, le altre forme di emigrazione, di allontanamento da questi luoghi verso le opportunità, lo studio, il lavoro i ogni sua forma.
Quello che ho colto oggi, vedendo un servizio del TgR della Calabria nel suo quotidiano scandire notizie di cronaca mafiosa e nera, è una emigrazione che colpevolizza chi emigra per curarsi. Si, avete letto bene. Ancora non ho letto nessuna reazione sui social o sugli organi di stampa che accolgono sempre volentieri le riflessioni acute del politico in fase di campagna elettorale  perenne e che cerca visibilità su ogni tema dello scibile, ma oggi ancora no.
Se avete avuto la sgradevole occasione di sentire la "non notizia", avrete colto che le autorità preposte sono alla ricerca di messa a fuoco di un sistema che spingerebbe i calabresi a curarsi altrove.
La pugnalata è doppia: una, con un coltello a serramanico, si riferisce alla "malleabilità" del "paziente calabrese" in quanto tale. Che, in posizione di debolezza estrema, accetterebbe di spostarsi altrove per avere le cure necessarie, di qualsiasi tipo esse siano "invitato" da emissari di interessi solo economici.
L'altra, non meno feroce e simile a un colpo di mannaia, sembra riferirsi alla tendenza quasi turistica del "viaggio della cura", come se in questa Regione esistessero davvero luoghi di cura a sufficienza e di qualità altrettanto sufficiente per affrontare visite, ricoveri, interventi, degenze e convalescenze.
Un colpo bassissimo. Perchè mette in evidenza la visione miope ottusa e persistente, tipica di chi giudica la popolazione. Le cure può permettersele con viaggi che diventano in questo caso legittimi chi gode di un reddito sufficiente. Come risulta così evidente che chi non dispone di mezzi - e il numero di queste persone praticamente invisibili questa attuale pandemia ha aumentato considerevolmente - non può curarsi. Drammaticamente.
Stanno abilmente colpevolizzando chi emigra per salute. Come una distilleria clandestina mettono in circolazione bibite sgasate la cui tossicità con difficoltà si verifica e si contrasta.
Il Servizio Sanitario Regionale calabrese, se esistesse, farebbe risparmiare centinaia di milioni alla Regione. I calabresi potrebbero curarsi in regione. E chi non vuole che questo accada, non può avviare un risanamento necessario. Non può, perchè la sanità privata e l'incapacità della politica compromessa e superficiale non vogliono affatto modificare l'assetto esistente. E ogni volta che si vota per mantenere il sistema, il sistema "ti sistema". Ecco l'interesse speculativo, quello che determina la stasi. Quello che con un voto "persistente" si assicura legislature di impunità.