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sabato 13 giugno 2015

Porte aperte.

Guardo con speranza ad un futuro in cui torneremo a dormire con le porte aperte. Il resto del mio pensiero è però feroce, sarcastico, pungente quanto il cinismo dei ministri della paura, quei politici di parte avversa dell’umanità che meritano di sentirsi dire questo ed altro. La responsabilità della tutela della nostra razza purissima – due errori in due parole, è quasi un record – andrebbe quindi ceduta a chi non è riuscito a individuare in tutta la rimanente parte della propria e altrui esistenza nulla che possa essere portato ad esempio a chi vuole attraversare questo pezzo di Europa per andare altrove. E’ l’incapacità di gestire il flusso migratorio il problema, non i migranti. La ricerca della soluzione del problema non è un mio obiettivo, non ne sono francamente capace. Ma paghiamo miliardi per aderire a strutture sovrannazionali che hanno tutto l’interesse ad autoalimentarsi; è quindi ovvio attendersi una soluzione. Affidare ad altri la tutela delle proprie paure, la possibilità di dormire con le porte aperte, di notte, è un’ulteriore richiesta di assistenza, perché al buio non si distinguerebbe il colore del possibile intruso. A mia memoria, mai si è potuto dormire con le porte aperte in questi luoghi, percorsi da eventi delittuosi senza pause apprezzabili. A meno che non si voglia affermare che la parte deviata della nostra società è sempre preferibile ad una immigrazione sconosciuta e povera. In questo caso mi arrendo, perché tra negatività non voglio essere obbligato a scegliere quella D.O.C. E’ un moto inarrestabile la fuga dalla povertà, mentre un nord del mondo, indistinto e pieno di scabrosità, spreca l’inimmaginabile. Non resta quindi che fermare in qualsiasi modo chi si affaccia su questo immondo bidone che è diventata la civiltà occidentale? A chi mi dice che si rischia la vita in mille orrendi modi e l’immigrazione è un altro modo in più, quello definitivo, dico che dobbiamo difendere i fondamenti della nostra civiltà con l’agire quotidiano, non con le crociate fomentate dai ministri della paura. Eliminata l’immigrazione, un’illusione sbandierata a fini elettorali e per ricerca di consenso, troverebbero, i ministri della paura, un’altra motivazione per le loro ricerche e la loro sussistenza. Non dimentico, per esempio, l’odio razziale verso i meridionali.