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domenica 8 giugno 2014

Una giornata corrotta.

Dannata sveglia. Non funziona, come non funziona, lo sapeva già, una mattinata ventosa come questa. Va bene, un’ora di ritardo non provocherà nulla di irreparabile, se si considera che in una giornata così tutto è dovuto, a patto che ti comporti come le nuove regole della convivenza dettano e impongono. Basta una telefonata, senza scuse per il ritardo. Una promessa gettata là. Certo la vita è un più complessa che in passato: ricordarsi tutti gli obblighi assunti con parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro comporta una memoria allenata e l’uso di supporti tecnologici a sostegno delle sue scarse qualità organizzative, ma dà un gusto alla vita quotidiana sconosciuto fino all’altro ieri. Il commercialista ha necessità di vederlo. Solitamente va a trovarlo in campagna, lontano da occhi indiscreti. Ma oggi non è disposto a non essere evasore: nessun acconto vuole versare, d’altra parte deve dare qualcosa – è in ritardo mostruoso - senza ricevute s’intende, alla scuola privata dei suoi figli. Lì rischia di compromettere non la promozione, quella “dovrebbe” essere sicura, ma il futuro dei giovani è prioritario. La meritocrazia del favore ha le sue regole e non intende essere irrispettoso del Nuovo Regolamento dell’Ordine Civile. Il parcheggio non è più un problema: puoi metterti dove capita; aver tolto di mezzo l’inutile servizio dei Vigili Urbani garantisce un posto macchina in qualsiasi posto. Ricorda ancora le resistenze manifestate dagli ex Vigili, oggi trasformati in soggetti notificatori disarmati, senza l’obbligo di indossare divise pesanti e fuori tempo e moda. Ma su, cosa servono tutori dell’ordine così agghindati se la Pace Comunale Imposta funziona benissimo. Essa prevede la risoluzione di tutti i possibili litigi, screzi, incomprensioni e fraintendimenti attraverso il pagamento una tantum di un “pensiero” al “Sindaco Facente Funzione”, sempre disponibile ad ottemperare a questo unico suo nuovo ruolo. Un serio problema continuano ad esserlo le banche. Si sa, tra entità in conflitto perenne, vince chi ha più resistenza e anni di esperienza nello sfruttamento dei “clienti” (d’ora in avanti definiti “soci a perdere”, per semplicità concettuale), sempre più rari e senza valide raccomandazioni per ottenere quattro euro a costi altissimi, molto più alti che in qualsiasi altra parte d’Europa. Ma la costanza porterà ad una selezione ottimale dei soci a perdere. Via tutti gli insolventi, le banche diventeranno delle sale da thè, normalmente verde. La sua visita perciò fu breve e limitata alla presentazione di un Poitelidò (le nuove cambiali si chiamano così) all’Avatar del Direttore. Nella cassetta della posta solo qualche bolletta e strane comunicazioni di Agenzia che vorrebbero che pagasse forme di tributi di tipo medievale per Beni Comuni che il nostro ritiene Cose Proprie. Acqua? Quella che si usa per lavarsi o lavare le auto o rinfrescare i fiori? Rifiuti? Ma chi paga qualcosa per un no, o per un ”poi vedremo come smaltire”? Qui il Nuovo Regolamento dell’Ordine Civile, in vigore - ricordo ai più distratti – da questo fine settimana, aiuta molto l’eroe italiano: tasse e tributi si devono onorare solo se si è dotati di onore. Ora, la questione è che non si è creata, pochi malpensanti sussurrano appositamente, la irrinunciabile Agenzia per la Determinazione dell’Onore di Terza Istanza, ragione per cui si è tutti esonerati dal sentirsi onorati di essere cittadini. La serata si apre e si chiude con un tour de force di acquisti tanto doverosi quanto senza scontrini. Gelato a fine sforzi in uno dei tanti locali della fortunatissima Costa e carta taroccata per potersi vedere la partita, se c’è. Altrimenti si ripiega su un film, possibilmente di cassetta.