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domenica 30 luglio 2017

Un continente spiazzato.

L’Europeo ha una grande esperienza nelle colonizzazioni. Quando non lo ha fatto militarmente lo ha fatto economicamente, ricattando in modo sistematico territori estranei per cultura e strutture sociali. Leggendo un breve racconto di Dino Buzzati, La Goccia, in cui lo scrittore descrive il viaggio non realistico di una goccia che risale la scala di un grande condominio, riesco a paragonare lo stesso effetto stupefacente della goccia sugli inquilini del grande stabile agli occhi incuriositi prima e impauriti dopo, degli Europei all’arrivo di persone che vengono da noi. Come una goccia che viola le leggi della fisica risalendo piani su piani, di notte, in silenzio, attirando la curiosità delle persone cui lambisce gli appartamenti di proprietà con lentezza e senza interruzioni, così i popoli di terre lontane, massacrati da secoli di sfruttamento disumano e violenza inenarrabili risalgono la corrente, loro si impauriti. Attraversano terre per anni, mari su gusci troppo fragili per essere chiamati barche, per provocarci all’inizio curiosità, come negli anni scorsi, ma, alla fine e nel silenzio della notte, paura. Irrazionale, come una goccia d’acqua che risale le scale.

venerdì 7 luglio 2017

Per Siderno.

Non ho pochi anni. Molti di questi li ho vissuti qui. Non ho disdegnato di emigrare per motivi economici, non ho evitato di rientrare quando ho ritenuto di doverlo fare. Siderno rappresenta per me ciò che deve: è il mio luogo di vita, quella vera e complicata di tutti i santi giorni. Ora vedo che un numero imprecisato di generazioni – il numero, a ben vedere si potrebbe dedurre, ma perché farlo – si giocano una parte del proprio senso di appartenenza verso questo territorio vasto e complesso partecipando ad una iniziativa civica strapiena di significati. Non mi era ancora successo di fare parte di una mobilitazione dei sidernesi per Siderno così rilevan-te. Oggi qualcuno mi ricordava che nel lontano 1983 era successo, per motivi analoghi. Era un periodo in cui studiavo, ero fuori Siderno. Comunque non lo ricordo, è un peccato di gioventù. Mi sembra che sia un momento storico, per assecondare e accompagnare con forza verso una solu-zione le situazioni che i nostri delegati ai vari livelli hanno ritenuto di non voler risolvere oppure non hanno potuto risolvere, o non hanno voluto fare ciò che il buon senso e il rispetto della città richiedeva. E’ un momento per certi versi irripetibile. Ne colgo l’importanza e ciò che ne deriverà darà un senso alla partecipazione attiva dei cittadini, finalmente finendo di delegare ad altre indefinite entità per nulla interessate alle urgenze, la responsabilità di determinare scelte e decisioni necessarie per il ristabilimento di condizioni di vivibilità accettabili. Speriamo bene, per Siderno e per noi sidernesi.