BENVENUTI NEL BLOG DELLE RIFLESSIONI

Politica. Meridionalismo. Blues.

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giovedì 29 aprile 2010

La crisi Greca.

Riesco a comprendere i cugini Greci, in mano a sconsiderati amministratori che per decenni hanno attinto, tra corruzione e malcostume, dal sangue dei cittadini greci, causando una bancarotta che richiederà anni di solidarietà internazionale per essere ricondotta a livelli controllabili. Ma questa non è una situazione che conosciamo bene?

sabato 24 aprile 2010

Accidia e orgoglio.

Lasciamo che facciano come gli pare. Noi abbiamo troppi problemi per rischiare palpitazioni e taticardie per queste cose. Noi dobbiamo curare il nostro interesse, perchè a noi nessuno ci regala niente.
Sono ormai decenni che stiamo ragionando così. Questa forma di accidia è divenuta il nostro carattere distintivo, il marchio dei popoli del Sud troppo lontani da qualsiasi cosa abbia interesse nazionale. E così che ci stanno isolando, è così che ci tengono a bada. Il nostro orgoglio è in fase di letargo cronico, non ci unisce neanche l'emergenza sociale che stiamo vivendo. Come si combatte l'accidia? Come accidenti innescare un meccanismo di partecipazione che tenga conto pochissimo delle opinioni politiche e moltissimo della assoluta nostra necessità di crescere socialmente e con un minimo di cultura che ci faccia vedere al di là del naso? La dittatura dell'accidia si può vincere con un minimo di fiducia nel prossimo e con la testa alta contro i trasformisti della politica e gli spacciatori del malcostume. Non abbiamo altra scelta.

venerdì 23 aprile 2010

L'altra Italia.

C'è una Nazione Italiana diversa da quella razzista e classista predominante nei mezzi di informazione sovvenzionati. L'eterna partita di pallone che ci vede spettatori paganti finalmente insofferenti è giunta ai tempi supplementari e finalmente finirà. La degenerazione raggiunta rappresenta il punto più basso toccato dalle squadre politiche contrapposte. Anche all'interno degli stessi partiti si sviluppano campionati con premi partita ed ingaggi enormi per chi si allinea all'idea del Capo. Ma il meccanismo creato ad arte non regge al cospetto della realtà vissuta per le strade e nelle famiglie. Per anni è come se ci abbiano drogati, con il conflitto estremizzato, con la rissa cercata e voluta dal Capo d'Italia. Ma gli Italiani veri, presenti in tutti gli schieramenti, cercano rappresentanti che approfondiscano i temi, li rivoltino, cerchino e trovino soluzioni condivise. E' evidente che poi si sceglie di rinunciare al voto, facendo il gioco dei nominati al Parlamento, che non aspettano altro. Il nostro Capo d'Italia vegeta nella rissa e trova alimenti nella crisi, arricchendosi ulteriormente e non aggiungendo nulla alla ricchezza nazionale. Per noi vincere può non essere così rilevante, se l'alternanza porta ad affrontare i problemi, non a strumentalizzarli per segnare un altro inutile gol. Rifiuto del razzismo e del classismo in tutte le forme; rifiuto della attuale legge elettorale, utile al Capo d'Italia per perpretrare la sua arroganza e prepotenza, rifiuto della accondiscendenza di una finta sinistra disposta a compromessi e distributrice di pizzini agli amici della controparte. Se il Capo d'Italia avesse potuto, avrebbe creato lui la Lega d'Italia. Ma c'è arrivato prima Bossi, localizzandola e caratterizzandola in modo estremo, con atteggiamenti più concilianti a Roma e molto più radicali al Nord, in un crescendo parossistico di ordinanze dei suoi Sindaci, tutori della difesa territoriale. Queste persone non hanno vissuto in modo completo la democrazia, non sanno condividere ciò che è di tutti con il rispetto della proprietà privata, mischiando il pubblico con il privato. Alla fine, non rappresentano tutti gli Italiani, ma solo la propria squadra.

giovedì 15 aprile 2010

Strepitosa Informazione.

Immagino l'informazione giornalistica italiana come se fosse un distributore alla spina di dichiarazioni spontanee e dettate dalla necessità di promuovere il prodotto da vendere. Non è un'immagine seria: basta un solo "giornalista" che fa da asta per il microfono per tanti, tantissimi soggetti erogatori di sentenze, pareri, allocuzioni, precisazioni, smentite, accuse, ridimensionamenti, catastrofismi, ottimismo e pessimismo a volontà. A L'Aquila si sta restaurando la Piazza delle Cento Fontane, noi stiamo già usufruendo delle Cento Fontane Già Restaurate dell'Informazione a Senso Unico che ci viene somministrata per "formarci" un'opinione. Da tempo immemorabile non sento una domanda seria, nei TG, che metta in difficoltà vera i raccomandati che siedono in Parlamento. Anche i giornalisti si prestano al gioco al massacro di cui noi siamo vittime, mi auguro, consapevoli. Minzolini dice che Riotta ha perso in tre anni tre punti di ascolto, lui in un anno uno solo. E' la degna difesa di un sistema indifendibile.

martedì 13 aprile 2010

Vendendo comunicazione.

Ciò che risulta evidente è la chiarezza delle scelte dei ricchi uomini che guidano la loro Italia. Riescono a trasmettere l'impressione di conoscere esattamente la materia e l'argomento che affrontano. E' sicuramente frutto di stages formativi sulla comunicazione. Tremonti è divinamente disarmante. Un'analisi attenta della meccanica del linguaggio evidenzia una allegra "sofferenza" nell'ammettere che quello che si sta facendo non ha alternative possibili e questo convince noi sottoposti a bocca aperta, meravigliati della mancanza di toni di grigio in un discorso che sarebbe buono anche per parlare di pasta all'amatriciana. Da quest'altra parte c'è un Segretario PD espertissimo di economia e finanza che tralascia, vorrei dire volentieri, di sbattere sul tavolo proposte alternative sulle riforme istituzionali, perchè annichilito dall'evidenza dei fatti: il Capo d'Italia sa come dirigere le emozioni dei suoi elettori e ora è il momento di non parlare di occupazione, disoccupazione, sprechi. A qualcuno dei tanti reggenti del PD di questi anni è mai venuto in mente che bisogna essere preparati come e più dei visionari di destra su qualsiasi punto venga arbritrariamente estrapolato dal cappello magico del Capo d'Italia e che quindi bisogna studiare la realtà per quella che è e non per quella che sembra essere? Per ognuno dei settori sociali serviranno proposte serie ed alternative. Se la classe dirigente del PD non è in grado di sviluppare i temi più urgenti con il megafono in mano, se i fini intellettuali non finiscono di sedersi al fiume per attendere che passi il cadavere del nemico, non è il PD il vero partito della sinistra. E' solo un insieme di persone che passano pizzini ad altre persone del PDL.

mercoledì 7 aprile 2010

L'attesa del cambiamento.

C'è un momento, dopo una vittoria o una sconfitta di rilevante importanza, su cui è il caso di riflettere. I sentimenti di gratificazione o di rabbia vengono a poco a poco sostituiti da una specie di vuoto. Io reputo questo particolare momento il più idoneo per approfondire i motivi che hanno portato alla vittoria o alla sconfitta. Questo particolare attimo è presente in ogni tipo di competizione e precede l'attesa delle conseguenze dell'esito della gara. Come nel film I tre giorni del Condor, il vincitore si chiederà: e adesso che si fa? Lo sconfitto dovrà trovare nuove motivazioni per il suo futuro, ma preferisco lasciarlo a se stesso, in questo momento. Mi interessa molto la figura del vincitore. Per vincere ha investito tutto se stesso e ha ipotecato tutto quello che poteva per riuscire nell'impresa. Il progetto (politico o non) quanta rilevanza ha avuto nella competizione? E' stato più importante sconfiggere l'avversario o la volontà di modificare una realtà immobile da troppi anni? Qui mi sposto necessariamente in politica: è inutile negare che il calabrese è capace di infliggere sonore bastonate a chi non ha provveduto a mantenere le promesse (di qualsiasi natura esse siano) avanzate in campagna elettorale. Il precedente governo regionale ha fallito clamorosamente, andando incontro ad un equivoco drammatico: ha vinto le scorse elezioni solo per vincerle e non ha modificato alcunchè. Come i predenti governi. Ora, cosa ci autorizza a pensare che il nuovo governatore è la persona in grado di innescare un processo di sviluppo che coinvolga i calabresi tutti? Siamo nel momento dell'attesa; è una vita che attendiamo e di questo vive il politico. Sfrutta l'ansia del cambiamento, ma la vita reale non è modificabile se non c'è coesione sociale e rispetto per tutte le classi sociali. Questi argomenti non sono stati nemmeno sussurrati in campagna elettorale e per questo penso che non siamo ancora pronti per essere un popolo unito ed in grado di raggiungere obiettivi sociali minimi. Voglio essere clamorosamente smentito.

sabato 3 aprile 2010

Tutti leghisti.

E' trend. Fa bene alla salute. Risana le piaghe. E' quello che ci vuole a Pasqua. Consola e conforta. Rende ricchi e buoni. Fa lavorare fino alla pensione. Dona l'onestà intellettuale per via genetica. Viene dalla vera Italia. Conosce il modo per risolvere i problemi. E' duro con i duri e buono con i deboli. E' il leghista. E' il portatore sano del pensiero leghista, che si può applicare a qualsiasi cosa, è un toccasana. Ascoltate e vedete Paragone, il leghista conduttore del programma di approfondimento su RAIDUE, un vero conoscitore dell'Italia. Solo un puro come lui può chiedere ad un operaio siciliano di Termini Imerese che sta per perdere il lavoro, se si sente colpevole per non lottare contro la mafia. Ad un operaio che sta per perdere il lavoro? Che sta per perdere l'unica cosa che serve per tenerlo lontano dalla mafia? Che ne sanno questi delle nostre lotte? E Belpietro, che spiega che è giusto chiudere Termini perchè le auto costano 1.000 € in più che altrove? Quanto risparmierà Belpietro, direttore di uno dei giornali finanziati con i nostri soldi? Fine dello Stato, inizio dell'apartheid.

venerdì 2 aprile 2010

Come si guida l'informazione.

Alcuni conduttori di TG della TV nazionale a pagamento e di Stato si stanno rivelando anche giornalisti. Un plauso grande alla Sig.ra Busi che, probabilmente per appoggiare i colleghi sostituiti dall'imperatore Minzolini, fa sentire la sua voce, in totale disaccordo con con la Direzione scorbutica e di parte del TG1. Noi, da quest'altra parte, subiamo la disinformazione, ma i veri professionisti, se non ridotti dal clima di caserma di quelle redazioni a semplici esecutori, possono svelarci il clima irrespirabile imposto dai tutori degli interessi del capo. Sono sempre più convinto che le informazioni importanti le dobbiamo attingere contemporaneamente da diverse fonti. E lo dobbiamo fare per difendere la nostra libertà di informazione.

giovedì 1 aprile 2010

Difesa ad ogni costo.

Leggo oggi su un popolare quotidiano, una "profonda riflessione" di un noto editorialista, che il voto alla Lega Nord si spiega perchè quel movimento difende gli interessi della parte migliore dell'Italia. Il commento era collegato alla faccenda tutta italiana dell'evasione fiscale ormai massiva. Queste note mi hanno fatto venire voglia di fare due conti: se la metà degli italiani dichiara 15.000 euro di reddito e solo l'1% più di centomila, significa che dati 23.000.000 gli italiani attualmente al lavoro, diciamo così emerso, almeno 11.500.000 lavoratori sarebbero, formalmente, alla fame. Se, come sembra, gli occupati regolari in Calabria sono, nella migliore delle ipotesi 1.000.000, significa che almeno 500.000 sarebbero alla fame. Questi evaderebbero in parte ed i rimanenti in maggiore misura. Quindi, l'ammontare dell'evasione del Sud, è facile dedurlo, sarebbe una frazione insignificante rispetto all'evasione del Nord e del Centro, per PIL prodotto e per numero di occupati. Ricordo che l'evasione fiscale in Italia sarebbe di almeno 150 miliardi di euro all'anno. C'è, tra gli elettori del Nord, chi è convinto che i loro soldi vengano tutti mandati a noi per puro assistenzialismo. Io non vedo nella mia zona un'opera pubblica, degna di questo nome, cantierata e finita da almeno 20 anni. C'è qualcuno, tra i vari difensori delle proprie poltrone, così occupati a candidarsi e farsi eleggere dove gli conviene, che può difenderci da questi attacchi razzisti, facendo saltare un'equazione insopportabile?