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domenica 29 marzo 2020

L'Originale.

Ci serve un artista fuori dalle regole, originale e quindi irripetibile, per fasi della vita come questa. Serve, perché essere unici, passionali e irripetibili ci indica un modo di essere che possiamo personalizzare. Qui e ora bisogna cercare appigli, di quelli solidi.
Jimi Hendrix è stato l’artista più originale del rock e del rhythm&blues. Era mancino e però usava chitarre normali, quelle preparate per chi suonava con la mano destra. Gira la testa solo a pensarci.
Iniziò a suonare sentendo il blues di Robert Johnson e B.B. King. Suonò con Little Richard, Wilson Pickett, Solomon Burke. Che curriculum!
Il successo a cui andò incontro lo travolse, facendolo precipitare nel mondo terrificante delle droghe. Gli incendi delle sue chitarre alla fine dei concerti sono collegati a questa forma di autodistruzione. Come ammonimento, forse, a non commettere atti irrimediabili e come tributo alla gloria del rock.
Ci interessa il suo blues: fu un esponente del blues ancestrale, brusco, di strada e fu naturale che evolvesse verso il rhythm&blues metropolitano e il soul. Sempre con una energia esplosiva, con una forza creativa e originale che non hanno mai avuto pari.
La sua vita si interruppe da giovane, nel 1970, ma la sua lezione trascende le barriere del tempo.

Lo ascoltiamo in un pezzo in cui sminuzza e stropiccia il blues normale in 12 battute. La vera libertà, senza rinunciare alla allegria, alla gioia di suonare.

Jimi Hendrix: Red House.