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lunedì 26 dicembre 2016

Sembra che funzioni.

Il Natale sembra che funzioni. Il 25 Dicembre è una data che ha un significato magico per ogni età della vita di una persona. E funziona il ripetersi incessante di un appuntamento che solo superficialmente viene definito ormai come occasione commerciale e consumistica. Natale commerciale e consumistico: sono certo che il Figlio di Dio ambisce ad essere commercializzato e consumato dalle anime di ognuno di noi. Non comprato, non utilizzato come sponsor, ma preso ad esempio e indurre il maggior numero di persone verso uno stato d’animo proteso alla ricerca di benessere interiore e solidarietà. L’attesa del Natale mi ha sempre messo di buon umore, senza per questo essere euforico, entusiasta od ottimista in modo forzato. Riuscendo a vedere la famiglia riunita e tesa in uno sforzo di fratellanza nonostante le difficoltà quotidiane, si riapre la speranza di un futuro prossimo più alla portata di persone semplici che trovano nel reciproco sostegno un motivo valido per prolungare la stagione della condivisione un po' di più. Ora non è il momento di affrontare i temi quotidiani in modo complesso. E’ il momento di provare a stare in una comunità. Chi si esclude dalla prova non può trovare pace negli eccessi consumistici. Domani per costoro sarà solo un altro giorno identico, solo con qualche rimpianto in più. Buon Natale a noi.

sabato 3 dicembre 2016

Alzare la testa.

Il più grande nemico della coesistenza pacifica è l’incoscienza, che deriva dalla superficialità e dall’allentarsi dei legami del tessuto sociale. Il pericolo morale del cittadino che perde il contatto con i suoi conterranei, che è considerato come straniero dalle persone in mezzo a cui vive, è presente costantemente. Da ciò deriva un egoismo spregevole e triste. Ma da tale situazione si esce con un rinnovato senso di solidarietà, sempre che disposizioni superiori - ma anche inferiori, contingenti, culturali o economiche - lo impediscano, per la somma gioia di pochi, neanche eletti.