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venerdì 23 marzo 2018

La Politica delle intenzioni normali. La passione ti porta a dire...















UNA PROPOSTA PER POSSIBILE, DOPO IL VOTO.

Stati Generali di Possibile - Bologna, 17 Marzo 2018.

Ciò che accomuna i tesserati e i simpatizzanti di Possibile è la volontà, espressa chiaramente con i mezzi di cui si dispone, di essere propositivi nel dialogo con le forze politiche assimilabili, con tutti gli elettori e con tutti i cittadini. Abbiamo un modo di esporre e di trattare gli argomenti che ci rende facilmente individuabili come collocazione politica. E’ certo che per questi motivi risulta facile attaccare non tanto le nostre proposte ma la supposta debolezza propagandistica che ci dicono, ma è pura strumentalizzazione, manifestiamo in pubblico, quando ci siamo.
Quasi per contrasto, essere determinati e combattivi è una dote che sui social e nelle riunioni è facile dimostrare anche al di là delle intenzioni; la reattività si legge in ogni parola e le cadenze sono quelle giuste di chi è alternativo. Sono le parole di chi vorrebbe catalizzare attenzione senza apparire ingenuo. E’ la nostra forza e la nostra debolezza insieme, questo modo di essere. Basterebbe essere fumosi o non prendere posizione sui temi più scabrosi per avere un maggiore riscontro e apparire più disposti al realismo politico di questi velenosi decenni.
La decisione condivisa da tutti noi di creare LeU è stata, senza dubbio alcuno, necessaria. Abbiamo sperato che fosse un metodo nuovo, già sapevamo che non sarebbe stato facile e che i regolamenti, le dichiarazioni, il fatto nuovo che rappresentiamo potessero provocare una serie di comportamenti utili e costruttivi. Le basi c’erano ed erano state condivise da tutti. Ma la realtà, quella degli uomini, non quella delle intenzioni, si è manifestata immediatamente, già dalle convocazioni delle assemblee territoriali. LeU si è manifestata come una serie di realtà territoriali, alcune anacronistiche ed inverosimili, tanto è vero che ci venne chiesto di resistere per il bene di Possibile, che raccontare e denunciare quelle prassi è giornalismo, non politica.
Anche volendo cogliere lo stato di necessità di convivenza con comportamenti da Pd feudale presenti negli ambiti locali, Costa dei Gelsomini e, siamo convinti, molti altri Comitati nel resto d’Italia, ha subito contraccolpi dai quali non ci riprendiamo. E ai dirigenti del Partito va tutta la nostra comprensione e vicinanza per ciò che hanno dovuto affrontare. Il rispetto è totale per chi ha investito tutto ciò che ha per un progetto dignitoso e nuovo. Se LeU viene tuttora proposto come luogo politico su cui convergere, con l’antefatto di cui abbiamo accennato, si capisce che la nostra posizione non è frutto di irrigidimento irrazionale o dispetto infantile o peggio ancora frutto di inimicizie e antipatie locali. Diciamo quindi chiaramente che è la solita solfa, quella che viene proposta, nonostante noi. E sulla solita solfa non tutti siamo disponibili ad investire il tempo che ci rimane per dimostrare di essere diversi dai professionisti dell’alchimia politica, da somministrare a chi è prima cittadino, elettore e poi tesserato e simpatizzante di Possibile. LeU non offre prospettive alternative al sistema tradizionale dei Partiti italiani, per come i responsabili azionisti di maggioranza si svincolano dagli impegni comuni e agiscono arbitrariamente. E’ un metodo che applicheranno sempre, anche in Parlamento. Siamo a conoscenza delle difficoltà oggettive che presenta questo presente e soffriamo coscienti che si pagheranno costi alti, ma cercate di capire anche noi, di questa politica non sappiamo proprio che farcene.
La proposta, che dobbiamo fare, altrimenti verremo additati come scontenti di professione e puri di circostanza in cerca di protagonismo, è la seguente:
1) Possibile rappresenta un metodo di azione politica dignitosa, con esperienza e disponibilità verso tutti. Degna, quindi di continuare la sua attività;
2) La ricerca e il coinvolgimento delle sensibilità a sinistra che condividono la trattazione dei temi e le soluzioni proposte è un nostro dovere primario;
3) Il rispetto di ogni singolo partito, movimento o singolo aderente ad un nuovo progetto comune deve essere il cardine, il principio fondante di ogni tentativo di costruzione di un nuovo Partito. Nel nostro Statuto ci sono regole e disposizioni chiare;
4) Ogni proposta politica o idea utile deve essere pubblicata e presentata esclusivamente da persone che individuiamo nei Segretari dei Partiti e Movimenti;
5) In ultimo, ma non per importanza: il nostro Segretario va indicato come guida del nuovo progetto. Ci vuole forza, resistenza, pazienza. Ma Pippo Civati ne dispone, è il momento di non cedere di un millimetro rispetto alle capacità manifestate in questi anni. Per il bene di Possibile e dei suoi tesserati, appunto.
Tra le proposte che circolano, ce ne sono ovviamente di tenore diverso. Vogliamo dire che ciò non ci pone in modo avverso e ottuso rispetto a quelle posizioni, ma siamo fortemente critici. Insistiamo sul punto: chi opera in fase di proposta di candidature con posizioni non alternative al sistema adoperato fino ad ora, si comporterà allo stesso modo in futuro, in ogni fase del progetto e per ogni decisione, anche politica. Sceglieremo in piena libertà da chi farci rappresentare, rispetteremo chi sceglierà in modo diverso.
Comitato Costa dei Gelsomini – Siderno

lunedì 19 marzo 2018

Il canto del lavoro diventa il Blues.



I gruppi di prigionieri che lavoravano per le strade del Mississippi era un’immagine comune nel Sud degli Stati Uniti degli anni ’30. Da quelle situazioni nascevano i canti di lavoro. Con ritmi uniformi e i versi con poche rime, i canti dei neri segregati sparsi lungo le strade del Mississippi, della Lousiana, del Texas o della Carolina sono la sede naturale del Blues. Mentre lavoravano seguivano il solista che cantava e manteneva l’unità canora con frasi improvvisate alle quali si rispondeva con un unico verso, ripetuto come un ritornello.
Oggi vi propongo un ascolto complesso, che rende l’idea del canto con un alto timbro di voce – probabilmente per farsi sentire da tutti i lavoratori – che risale al 1928.
Henry Thomas esegue Texas Easy Street Blues, un Blues di stile holler. Siamo alle origini, ci vuole pazienza.




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