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martedì 20 giugno 2023

La recita parlamentare.

In queste ore si pone la questione di fiducia anche sulla legge per il rafforzamento della capacità della pubblica amministrazione. In realtà si cerca di velocizzare il sistema di organizzazione e spesa dei fondi pnrr.

Il monocameralismo alternato è la nuova definizione del sistema ormai consolidato, per aggirare in modo sostanziale il doppio passaggio nelle due Camere delle leggi preparate dal legislatore.

Una volta la Camera, una volta il Senato recitano pantomime ingiudicabili, togliendo all’altra camera l’impaccio, il fastidio, il tempo di ragionare, modificare e deliberare. Un modo di fare, il raggiro parlamentare, che richiama l’impossibilità di fare leggi riflettendo, limando errori, ascoltare osservazioni e proporre alternative di opposizioni e maggioranze. Penso che sia proprio questa, la democratura.

Nel tempo della velocità massima richiesta per dare risposte pronte alle emergenze nazionali – ogni questione è trattata ormai come emergenza, in questo senso l’aggiramento del bicameralismo è giustificato, purtroppo – si pratica l’attività del raggiro dei regolamenti per assecondare il consenso senza, peraltro, risolvere in maniera definitiva le esigenze della società. O delle classi privilegiate, dipende dal tipo di leggi varate a protezione delle caste.

Quando invece si cerca di modificare le attitudini della società, conformate, per esempio, al progressismo dei diritti civili e sociali, l’attuale governo mina alle basi le regole varate da altri con provvedimenti che ora consentono il ridimensionamento e l’annullamento dei diritti conquistati dalle classi sociali interessate. Si rende reato quello che non si vuole consentire e non c’entra nulla l’etica o la religione praticata. Si opera per indirizzare, sotto l’ombrello culturale della conservazione, una società disinteressata alle lotte di stampo medievale verso una moralità di facciata impraticabile e irreale -  non praticata nemmeno dai predicatori autoeletti – suggerita dall’unico obbiettivo perseguibile dalle destre, che nulla possono contro le crisi italiane vere e gravi. Non che l’inesistente sinistra delle masse possa qualcosa, chiaro.

Decretazione d’urgenza, quindi, per rendere inevitabile la “semplificazione parlamentare”, quella riforma assolutamente coerente con la democratura, che tolga di mezzo i pochissimi politici che ancora argomentano le proposte politiche con il dibattito, per andare verso il decisionismo delegato dai pochi cittadini che votano senza sapere cosa e chi, soprattutto.

Una cosa orrenda, di facciata.