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mercoledì 7 agosto 2019

Grazie, Centro Studi Francesco Misiano.


La mia antica famiglia si è sempre interessata all’arte. Arte Popolare, che favoriva le frequentazioni con i compaesani, che alleggeriva del peso delle difficoltà le giornate di tutto l’anno, che faceva dipingere sorrisi sui volti dei sidernesi di inizio secolo e non solo. Siamo distribuiti, come molte famiglie locali, in diversi paesi: Cittanova, Gioia Tauro, Mammola, Siderno, Ardore, Bovalino. Come tante famiglie numerose di inizio secolo mettevamo radici dove c’era la possibilità di creare un futuro per i figli.
L’orgoglio è presente in me, in noi componenti della famiglia Frascà, che continuamente incontriamo il sorriso di chi ricorda il nostro recente passato, nelle persone di mio papà Francesco, di zio Italo, di nonno Silvio, di tutti i nostri predecessori.
La presenza di forme espressive è stata quanto mai varia e costante: la musica popolare, la pittura, la poesia, la capacità di esibirsi in pubblico senza ambizioni eccessive, le leggendarie “serenate” del gruppo dei Frascà – insieme ad altri compaesani - degli anni ’30, ’40 e ‘50 ancora si citano come fattore di condivisione in questo paese, che letteralmente regalavano serate in allegria, spensieratezza, bontà disinteressata. Tutti valori in disarmo, di questi tempi.
Ebbene, recentemente i ricordi gradevoli si sono arricchiti di un nuovo tassello, importante quanto inatteso. Giuseppe Frascà, mio bisnonno – padre di nonno Silvio e quindi nonno di mio padre Francesco, di Ardore, pubblicò nel 1908 un volume di Poesie (in dialetto, in italiano, satiriche, patriottiche, storiche, familiari) di cui io sono, pare, l’unico a possedere ancora una copia in circolazione. E’ stato il caso a volere (ma Dio si fa chiamare caso quando non vuole lasciare tracce) che il Dottore Giuseppe Maria Grenci mi contattasse per chiedermi se avessi notizia di quella pubblicazione.
Da quel momento “casuale” il Centro Studi Misiano di Ardore si è attivato per ristampare il volume, realizzando un’operazione culturale che rende la mia famiglia felice.
Il libro “ritrovato” è un’operazione che colma lacune culturali, affettive, amicali.
Il mio ringraziamento a chi ha realizzato di tale iniziativa è grande; l’appuntamento dimostra che l’attenzione per i concittadini dediti all’Arte Popolare, anche del passato, è alta. Un ottimo segnale, di civiltà e cura del ricordo. Se ne parlerà il 9 Agosto ad Ardore, in serata.
Fantastico.