La
mia antica famiglia si è sempre interessata all’arte. Arte Popolare, che favoriva
le frequentazioni con i compaesani, che alleggeriva del peso delle difficoltà le
giornate di tutto l’anno, che faceva dipingere sorrisi sui volti dei sidernesi
di inizio secolo e non solo. Siamo distribuiti, come molte famiglie locali, in
diversi paesi: Cittanova, Gioia Tauro, Mammola, Siderno, Ardore, Bovalino. Come
tante famiglie numerose di inizio secolo mettevamo radici dove c’era la
possibilità di creare un futuro per i figli.
L’orgoglio
è presente in me, in noi componenti della famiglia Frascà, che continuamente
incontriamo il sorriso di chi ricorda il nostro recente passato, nelle persone
di mio papà Francesco, di zio Italo, di nonno Silvio, di tutti i nostri
predecessori.
La
presenza di forme espressive è stata quanto mai varia e costante: la musica
popolare, la pittura, la poesia, la capacità di esibirsi in pubblico senza
ambizioni eccessive, le leggendarie “serenate” del gruppo dei Frascà – insieme
ad altri compaesani - degli anni ’30, ’40 e ‘50 ancora si citano come fattore
di condivisione in questo paese, che letteralmente regalavano serate in
allegria, spensieratezza, bontà disinteressata. Tutti valori in disarmo, di
questi tempi.
Ebbene,
recentemente i ricordi gradevoli si sono arricchiti di un nuovo tassello,
importante quanto inatteso. Giuseppe Frascà, mio bisnonno – padre di nonno
Silvio e quindi nonno di mio padre Francesco, di Ardore, pubblicò nel 1908 un
volume di Poesie (in dialetto, in italiano, satiriche, patriottiche, storiche,
familiari) di cui io sono, pare, l’unico a possedere ancora una copia in
circolazione. E’ stato il caso a volere (ma Dio si fa chiamare caso quando non
vuole lasciare tracce) che il Dottore Giuseppe Maria Grenci mi contattasse per
chiedermi se avessi notizia di quella pubblicazione.
Da
quel momento “casuale” il Centro Studi Misiano di Ardore si è attivato per
ristampare il volume, realizzando un’operazione culturale che rende la mia
famiglia felice.
Il
libro “ritrovato” è un’operazione che colma lacune culturali, affettive, amicali.
Il
mio ringraziamento a chi ha realizzato di tale iniziativa è grande; l’appuntamento
dimostra che l’attenzione per i concittadini dediti all’Arte Popolare, anche
del passato, è alta. Un ottimo segnale, di civiltà e cura del ricordo. Se ne parlerà
il 9 Agosto ad Ardore, in serata.
Fantastico.