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sabato 23 luglio 2016

Il destino del Lungomare.

Ogni sidernese si è fatto un’idea del Lungomare delle Palme che verrà. La mia idea è spostata verso l’utilizzo pedonale, ma ciò che penso io non è così importante. E’ interessante rilevare quali siano le idee dei cittadini a prescindere dai progetti al vaglio delle autorità competenti per la realizzazione di una struttura che duri altri cinquanta anni. Chi lo vorrebbe aperto perennemente al traffico per motivi commerciali; chi completamente pedonale, per motivi di rispetto dell’ambiente; chi lo immagina come vetrina espositiva di locali votati all’intrattenimento; chi sede di spazi che favoriscano la socialità al di fuori del consumismo tipico dei mesi estivi. Sono 1.800 metri di affaccio su una spiaggia, diciamo così, a singhiozzo. Se viene considerata come una struttura che serva come accesso alla spiaggia e alle attività di servizio turistico-ricettivo debitamente nor-mate o come un rettilineo con un susseguirsi ininterrotto di locali, cambia la destinazione d’uso e non potremo mai essere tutti d’accordo. Ma proviamo a spezzettare il percorso, per accontentare tutti. Appunto per questo non potremo mai essere completamente soddisfatti: un tratto di casino inimmaginabile, senza limite di velocità per auto e moto e parcheggio selvaggio (un po’ come accade ora); un altro pedonale, al buio e illuminato ad intermittenza, dipende dalle circostanze, con bagni chimici (un po’ come accade ora); un altro ancora con giostre un po’ come accade ora); un altro residenziale o in via di determinazione della destinazione d’uso (un po’ come accade ora); un altro completamente abbandonato (un po’ come accade ora). Solo provocazioni, certo. Ma attenzione alle facili soluzioni che pretendono di accontentare tutti: non accontentano proprio nessuno. Intanto, un'idea poco meno che imprecisa, è gradita.