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venerdì 25 novembre 2022

Abbasso la propaganda.

 

Sto contro la propaganda, da sempre. Di qualsiasi natura e preparata per qualsiasi iniziativa commerciale o politica. La pubblicità è altro. Arte, se si può dire.
Cosa fa la propaganda? Il suo lavorio incessante ha creato un ambiente talmente condizionato che un politico di destra si può permettere di improvvisare o di proporre sempre il solito repertorio con qualche variazione, perché qualunque cosa dice atterra in un frame di destra pronto a raccoglierlo e valorizzarlo. Al contrario ogni iniziativa di sinistra nasce in un terreno ostile. Per esempio, senza fare nomi, esponenti di partiti di sinistra si sono dimostrati veramente interessati a questioni sociali e civili diciamo, urgenti. Ma quando gli si è fatto capire che il tipo di problemi da risolvere non potevano essere risolti con sporadici caffè, telefonate o scambi su whatsapp, ma bisognava dedicare tempo, risorse e persone (anche formando persone interne ai partiti), a quel punto si disimpegnano, cadendo nella routine polemica.
E poi c'è l'etern questione della selezione dei candidati, sempre estranei al pensiero collettivo, sempre lasciati ad autogovernare la propria immagine, qualsiasi essa sia e guadagnata senza fare, letteralmente, vita di partito e per il partito.
Poi ci si chiede sui social come mai accadano anche a sinistra le cose che accadono, volontariamente, a destra.