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sabato 9 agosto 2014

Come saremo.

Un giorno i Commissari Prefettizi lasceranno la nostra città. Saranno presto dimenticati. Per molto tempo additeremo il loro operato, per non aver svolto il compito come la maggioranza dei sidernesi avrebbe voluto. Lasceranno alibi da utilizzare in campagna elettorale, nelle liti “fra amici” che si spiegheranno come si sarebbe dovuto fare tutto ciò che manca. Tutto ciò che manca, ed è una parentesi che dura da troppo tempo in questo posto, è il rispetto reciproco tra cittadini. Non so dire se responsabili sono le difficoltà della vita o l’egemonia di gruppi più o meni organizzati – partiti, movimenti, associazioni, altro - su abitanti che subiscono la mediocrità finanche delle intenzioni, ma tutto si riduce a lite da stadio e reciproci insulti con relative precisissime, circostanziate responsabilità. Non se la prendano i tifosi, hanno tutto il diritto di tifare la propria squadra. Ma non siamo una squadra, siamo una realtà complessa che non è semplice ne rappresentare, e di cui non è facile fare parte. Eppure le proposte di qualità ci sono, sono evidenti, frequentate e recensite. Ma vengono irrimediabilmente evidenziati aspetti sgradevoli, che denunciano possibili difetti, senza evidenziare abbastanza il motivo delle scelte o le opinioni espresse. Quando si è innalzato il livello dello scontro? Come si è potuta ridurre ad una traccia poco distinguibile la concorrenza leale di gruppi di pensiero alternativi, ma sidernesi fino al midollo? La ricerca della sidernesità come carattere originale e in grado di evidenziare orgoglio ed appartenenza deve essere recuperato, pena la perdita delle ragioni di convivenza pacifica e rispettosa di noi abitanti perplessi, sconcertati, arresi di fronte al degrado del pensiero e dei fatti che giornalmente di susseguono. Questo penso, mentre vivo Siderno. La confronto con ciò che è stata (mai rose e fiori, ma lotta rispettosa e progresso), e ciò che – ma preferisco non descriverla o immaginarla con troppa attenzione – potrebbe diventare.