Se
dovessi descrivere lo stile di Howlin’ Wolf – Chester Burnett per l’anagrafe - direi
che tutta la sua produzione ha due punti fermi: l’esplosiva incisività ritmica
dell’orchestra e il grande impatto e la trascinante focosità vocale di un
sensazionale cantante.
Se
scrivo che i Rolling Stones, Sam Cooke, Doors, Led Zeppelin, Albert King,
Stevie Ray Vaughan hanno qualcosa in comune, quella cosa è che tutti loro hanno
inciso un pezzo di Howlin’ Wolf. Non era un grande chitarrista né un grande armonicista
ma la sua voce era impareggiabile, stridente, feroce. Non a caso i suoi “ululati”
erano un marchio di fabbrica.
Soldato,
dj, fu scoperto da Ike Turner (conosciuto come componente del duo Ike &
Tina Turner) intorno al 1950. Da quel momento il blues trovo un interprete non
comparabile con alcuno dei predecessori e neanche con i successori.
E’
l’antagonista di Muddy Waters e, fra i due, sono molto contento di non dover
scegliere. Sono insostituibili in una discoteca blues.
L’ascolto
che vi propongo è come Howlin’: feroce e stridente, il blues che preferisco.
Highway
49, un numero ricorrente, di questi tempi…