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domenica 24 febbraio 2019

Voce stridente e feroce: Howlin’ Wolf, l’anima blues.


Se dovessi descrivere lo stile di Howlin’ Wolf – Chester Burnett per l’anagrafe - direi che tutta la sua produzione ha due punti fermi: l’esplosiva incisività ritmica dell’orchestra e il grande impatto e la trascinante focosità vocale di un sensazionale cantante.
Se scrivo che i Rolling Stones, Sam Cooke, Doors, Led Zeppelin, Albert King, Stevie Ray Vaughan hanno qualcosa in comune, quella cosa è che tutti loro hanno inciso un pezzo di Howlin’ Wolf. Non era un grande chitarrista né un grande armonicista ma la sua voce era impareggiabile, stridente, feroce. Non a caso i suoi “ululati” erano un marchio di fabbrica.
Soldato, dj, fu scoperto da Ike Turner (conosciuto come componente del duo Ike & Tina Turner) intorno al 1950. Da quel momento il blues trovo un interprete non comparabile con alcuno dei predecessori e neanche con i successori.
E’ l’antagonista di Muddy Waters e, fra i due, sono molto contento di non dover scegliere. Sono insostituibili in una discoteca blues.

L’ascolto che vi propongo è come Howlin’: feroce e stridente, il blues che preferisco.
Highway 49, un numero ricorrente, di questi tempi…

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