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lunedì 22 dicembre 2014

Un paese a dimensione reale.

Una serie di iniziative con al centro il nostro ed altri paesi del circondario stanno stimolando la mia e altre ben più consolidate immaginazioni riguardo la futura possibile creazione di entità sovracomunali, quasiprovinciali unioni di Comuni di questa parte della Calabria. In linea di massima ogni iniziativa che vada verso l’unione possibile di pregi e qualità mi vede più che favorevole. Mi assale, però, il desiderio di verificare la possibilità di rendere ogni piccolo centro della Locride un piccolo laboratorio dove è più semplice, ordinario, non emergenziale, l’organizzazione dei servizi di base per il cittadino. Immagino che i singoli Servizi comunali possano essere riorganizzati e aiutati ad essere più efficienti partendo da un numero limitato di utenti. Immagino pure che la gestione ambientale, dei trasporti interni, delle scuole, possano essere affrontati con lucidità realistica, senza l’obbligo di aspirare di diventare, con una rincorsa che sa di sogno elettoralistico, terreno di caccia di strutture e organizzazioni che dovrebbero, in base al criterio che più grande è meglio, è più efficiente, è più ricco, è più razionale, fare decollare economicamente la Locride. La realtà e le esperienze ci insegnano che non è così. I centri che vantano basi culturali storiche, che non hanno dimensione industriale, che arrancano tra inefficienze amministrative e difficoltà di bilancio non hanno bisogno di gigantismi – in scala, certo – per dimostrare di sapersi impantanare in progetti di cui, possiamo essere certi, solo alcuni potranno avvalersi per creare ulteriori clientele. Una dimensione reale, da paese che preferisce coscientemente autorigenerarsi, questo dovremmo essere. L’unione di molti disservizi può dare l’impressione che possa nascondere i molti difetti, ma durerebbe molto poco. E’ la direzione in cui sono indirizzati i progetti di crescita degli ultimi tempi che secondo me, cittadino comune e certamente non in grado di leggere correttamente tutta la realtà (questo è un dono in possesso di molti, in questi luoghi), è da correggere. Vanno evidenziati i pochi punti positivi – la forte richiesta di normalità, di momenti di socialità senza eccessi, di luoghi dove ogni settore della società possa ritrovarsi secondo le proprie aspettative e pochi, seri Servizi al Cittadino che siano affidabili e soprattutto normali. Normali, come un’alba senza pari sul mare.