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lunedì 14 maggio 2018

Oggi cambio opinione, anzi no.


Oggi non ho potuto cambiare opinione sui social. Sono un po’ prevenuto, prudente, sempre in attesa di verificare informazioni e conseguenze di ciò che leggo. Non è facile persuadere, chi tenta di farlo su questi mezzi non può far riflettere molto. Molte volte si cazzeggia, si sfotte, si induce in errore.
Personalmente, se ho in mente di cambiare opinione, di modificare un atteggiamento, preferisco farlo davanti a occhi attenti.
In genere si vuole provocare il cambiamento mostrando fatti, certi che siano sufficienti a determinare ragionamenti a favore della persona informata dei fatti. In realtà, la reazione è sempre un inasprimento dei toni e un irrigidimento delle posizioni, anche se un fondo di verità nei fatti c’è. Non è però sufficiente a spostare di un centimetro le menti, molto più pesanti di armadi e tavole imbandite. Non funziona così.
Sia che si tratti di campi di concentramento, di corruzione, di mafia, di mancanza di lavoro e dei suoi perché, di razzismo, di lotta agli sprechi, di raccomandazioni, di terrorismo, ciascuno trova sponda con motivazioni insuperabili da chiunque altro.
Se leggiamo o scriviamo che una cosa è giusta, nove volte su dieci la vogliamo. Cioè contano le motivazioni. Così diventano possibili alleanze inconcepibili, in nome di rivoluzioni che vogliamo, quindi ritenute giuste. Ma non funziona così. Secondo me, che non sono molto diverso dagli altri.

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