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mercoledì 2 maggio 2018

Il Blues diventa intrattenimento. Gli anni ’30 e ‘40, epoca di cambiamenti veri.


L’esibizione del singolo artista nero, icona del blues delle origini, viene rimpiazzata gradualmente, specialmente nella Memphis del futuro rock’n’roll, da gruppi musicali spettacolari, le jug bands.
Queste bands suonavano in ogni tipo di riunione, nei quartieri neri, nei juke joints (locali gestiti da afroamericani), nei picnic, in campagna. Il tutto per raccogliere le offerte dei passanti.
Alle feste in case private, addii al celibato, in riunioni politiche, manifestazioni cittadine, campagne elettorali, inaugurazione di negozi, parcheggi d’auto.
Il repertorio era costituito da blues, pezzi umoristici, melodie ragtime. La band prevedeva percussioni, basso, kazoo, armonica e chitarra. Ma c’erano anche mandolino, violino, pianoforte, sassofono.
Tutto lo strumentario che troviamo anche oggi, nel sud del nostro continente. E’ passato solo un secolo.

Vi faccio ascoltare una chicca:

Jed Davenport & his Beale Street Jug Band in You Ought To Move Out Of Town (1930)


Buon ascolto.

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