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martedì 9 marzo 2010

Le due facce del blues

Ho sempre avvicinato il blues al gospel. Sarà stata la provenienza, tutta afroamericana, delle sonorità così particolari della musica dell'anima. Ma, approfondendo gli studi, è parso evidente, anche ad un attento ascolto, che il gospel, altrimenti detto "holyblues" è espressione totalmente radicata nelle esperienze delle conversioni religiose degli schiavi di origine africana tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Il blues richiama nettamente il ruolo destabilizzante del diavolo nella vita il più delle volte pessima dei neri americani in quei periodi. Alcol, sesso, droghe più o meno sofisticate, hanno contribuito a rendere mito un genere musicale nato popolare e proseguito influenzando il country, il jazz, il rock'n'roll. Quasi tutti accordi in maggiore, a significare l'esaltazione dei temi e testi essenziali e crudi, come deve essere stata la vita in quegli anni. Ascoltate Muddy Waters.

1 commento:

  1. La musica fa parte della cultura di ogni popolo. Come è successo per questo modo di fare musica che di origine africana, è spopolata soprattutto in America perchè meta soprattutto dell'emigrazione di quei popoli che gridano anche il loro disagio di vita. Il massimo esponente italiano del blues è sicuramente Zucchero che ha fuso con il pop italiano una melodia veramente eccellente. Ma vuoi mettere i maggiori interpreti del blues mondiale con il trio Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore...! ITALIA, AMORE MIO! Queste son parole, questa è musica! La trovo veramente... cadaverica.

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