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mercoledì 16 agosto 2023

Sembra serio, ma è politica. Anzi, geopolitica.

Gli accordi internazionali per cercare di ridurre l'afflusso in Italia di persone in cerca di percorsi di vita alternativi realizzati dal governo con spiegamento di forze mediatiche e diplomatiche mai viste sembrano non funzionare.

Se l'obiettivo vero era quello di fermare all'origine le partenze. Ma qui ci penserei un momento, alla strategia governativa. Immaginano, forse, gli attuali governanti italiani, ma anche i precedenti, nessuno sa come fare, che l'imposizione di leggi ferree da parte dei Paesi africani sui loro cittadini o su persone in transito possano funzionare. Facciamo il caso delle leggi italiane che agiscono sul popolo italiano. Numerosissime, alcune paradossali, altre inapplicabili, sono in molti casi disattese da noi cittadini, che ci prendiamo la facoltà di eludere, evadere, infrangere norme faticosamente ed inutilmente populiste, alcune volte ritenute ingiuste e quindi da non rispettare, così, arbitrariamente.

Esempi a centinaia: dalle norme tributarie alle leggi che regolano la civile convivenza. Bene. Anzi, male. Perchè il governo italiano sa che nei Paesi africani e comunque interessati dal fenomeno, la mentalità è in molti casi sovrapponibile a quella italiana. Il modo di comportarsi rispetto a leggi ritenute astruse è praticamente identica. Non vengono rispettate.

A meno che... A meno che non vengano imposte con violenza, con forme di imposizione che qui in Italia non ci sogneremmo nemmeno di applicare o fare applicare. Forse.

Ecco. Il governo italiano sigla patti internazionali a fini propagandistici, che non obbligano il Paese contraente ad essere civile. Mentre l'Italia lo sarebbe, ma solo apparentemente. Il risultato, quello evidente e comunque da interpretare con molta prudenza, è che le persone, i migranti, partono lo stesso dall'Africa e arrivano in Italia, anche da molti altri Paesi mediorentali e asiatici.

A me, persona normale che vive in un Paese anormale, questa cosa che le persone possano essere bloccate alla partenza con "fermezza" per impedire a scafisti e organizzatori di viaggi pericolosi in mare di operare, pare una messinscena consapevole. Pare che queste operazioni internazionali, che dovrebbero portare al risultato di non fare arrivare persone in Italia pur sapendo che sarebbero costrette a rimanere bloccate nel Paese di transito o provenienza con metodi violenti, siano di facciata. Non credo che le migrazioni possano essere bloccate con la forza, nemmeno con la diplomazia dei vertici di Paesi inospitali o incapaci di garantire ai propri popoli standard di vita accettabili. Partono, e fanno bene a partire. La voglia di libertà dovrebbe prevalere sempre.

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