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mercoledì 3 maggio 2023

Il tran tran a Siderno

Nella nostra Costa dei Gelsomini niente rende originale un paese rispetto ad un altro. E’ un susseguirsi di caratteristiche leggermente diverse da comune a comune, l’originalità presunta è data dalle singole dotazioni di questo vasto territorio.

Originale è invece il modo di affrontare i ridotti servizi pubblici da parte dei cittadini, quei servizi che l’apparato statale mette a disposizione della sempre rarefatta società della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ci si arrangia.

Un territorio vasto, un caso unico in Europa di Città Metropolitana coincidente con il territorio della Provincia di Reggio Calabria. Una alchimia burocratica e legislativa per nulla rispondente alle esigenze dei singoli comuni interessati, una novantina. Impatto sul territorio? Nullo.

Ma la Costa dei Gelsomini, la costa orientale rispetto all’Aspromonte, è un pacchetto turistico-culturale nel suo insieme. Sfrutta posizioni costruite nel passato, tutto il passato immaginabile da mente umana. Bene, la cittadinanza attuale ne tiene cura come un tesoro, si dirà. No, non si deve dire, nemmeno pensare lontanamente. Il travaso di milioni di persone verso gli altri mondi lavorativi ci ha tolto le capacità – fatte le debite eccezioni, che qui chiamiamo eccellenze per una forma di dignità e ricerca di conferme di esistenza in vita – di essere autosufficienti, di essere contenti del nostro modo di vivere, di essere infine litigiosi fino alla violenza nelle forme contrastate dallo Stato nei modi che conosciamo.

Uscire dalla depressione, per questa società, è possibile? A forza di aspettare che succeda abbiamo finito per abituarci a non avere cura di quello che c’è intorno a noi, ritenendolo troppo poco importante, privo di interesse sociale. I giorni passano uguali, il tran tran è questo.

Le occasioni di svago sono diventate l’unica forma di attività sociale divulgate in tutti i modi, come se lo “scialo” fosse la necessità più impellente, quella forma di intrattenimento che sazia la cittadinanza privata di altre forme di impegno sul, nel e per il territorio.

La cura, serve la cura. Cura e attenzione in quello in cui si crede. Nelle strade, negli uffici, bisogna abbassare la litigiosità, avere fiducia come ingenui nel concittadino, bisogna stupirsi delle buone azioni e attendere di essere capaci di farne. Le buone azioni da rivolgere alla Costa dei Gelsomini da parte dei suoi abitanti, finalmente affrancati dalla necessità di fuga. Quella materiale dal posto che li ha visti nascere e dalla realtà creata per truccare il degrado. Il giorno dopo, il trucco scompare, ritorna il degrado. Evidente, certo e duraturo.


 

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