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giovedì 2 aprile 2015

Basta un giorno.

Di per se è uno slogan già detto. Ma davvero non serve più di questo tempo per fare pace con il nostro territorio, compreso tra Casignana e Gerace. Volendo darsi un ordine cronologico, si può fare riferimento all’arrivo dei coloni greci e visitare Lokroi Epizephyrioi. Le tecniche costruttive razionali di una città di 2500 anni fa circa costituiscono un riferimento sicuro per gli urbanisti contemporanei. L’organizzazione sociale, le leggi che la ordinavano e le espressioni artistiche ed architettoniche che qui hanno trovato origine e sviluppo non possono lasciarci indifferenti. Volendo destreggiarsi tra epoche diverse ma strettamente collegate, c’è la Villa Romana di Casignana, la cui visita è uno dei piaceri più appaganti dell’intero viaggio. I secoli trascorsi dalla colonizzazione greca all’avvento di Roma si susseguono veloci in pochi chilometri e in maniera logica, naturale. La rudezza, la difficoltà della vita quotidiana affrontata dai coloni greci e quindi dagli indigeni si tramuta, metro dopo metro, nella percezione dell’agiatezza espressa dalla struttura residenziale di Contrada Palazzi. Il triangolo ideale si chiude con la visita all’inestimabile scrigno medievale di Gerace. Si osservi che in questi chilometri quadrati si trova tutto ciò renderebbe orgoglioso qualsiasi altro Paese civile. La Storia, le Cose, gli Uomini che hanno vissuto questi luoghi lasciando tracce evidenti e dignitosissime, non saprebbero spiegarsi come è possibile che noi contemporanei, moderni, tecnologici abitanti della Locride, preferiamo non tutelare con l’enfasi necessaria il nostro patrimonio. E sarebbe solo l’inizio di un viaggio dentro noi stessi.

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